BRONZI CERAMICHE MOSAICI E TERRECOTTE DI TONO ZANCANARO
ALLA ARTE PAOLO MAFFEI
via Riello 5 - Padova
dal 2 luglio al 39 settembre 2009
ALLA ARTE PAOLO MAFFEI
via Riello 5 - Padova
dal 2 luglio al 39 settembre 2009
Non è da tutti saper esprimere queste sensazioni, ma soprattutto è da pochi saperle esprimere con la varietà di strumenti usati da Tono, che ha dimostrato una abilità non comune nel trasformare le peculiarità del suo pensiero in segno e forma.
Oltre alla linea pura ed all’incisione, dove resta Maestro ineguagliato, Tono ha utilizzato praticamente tutte le tecniche delle arte visive (con la sola eccezione dei lavori in legno), in particolare nella sua qualità di “artista faber” ha realizzato con le sue mani terrecotte e ceramiche cuocendole in un forno che si era fatto appositamente costruire nella vecchia officina meccanica del padre, mentre molte altre sono state realizzate lavorando a stretto contatto con i maestri di Padova, in particolare con le ceramiche Boaretto, e Bassano, Castelli e Grottaglie, Rosenthal e Santo Stefano di Camastra solo per citare alcuni luoghi noti; dalle fonderie Seguso di Venezia si faceva fare appositamente vasi ed altri oggetti che poi incideva con punta di diamante; in collaborazione con i mosaicisti di Ravenna ha realizzato, seguendo passo passo l’esecuzione manuale, decine di mosaici, alcuni di grandi dimensioni; in collaborazione con l’arazzeria Scassa di Asti ha realizzato due arazzi, ora presenti nella collezione di Giulio Bargellini.
Probabilmente Tono non ha mai operato guardando ad una gerarchia di valori relativamente alle varie tecniche utilizzate, sottomettendo la tecnica alla volontà di esprimere il concetto, la sensazione, l’esperienza che voleva trasmettere, ma esaminando cronologicamente l’ingresso della varie tecniche nel suo fare si nota, dopo il periodo iniziale e l’approdo all’utilizzo della linea pura nel disegno, il primo utilizzo della ceramica quasi a cercare un punto d’unione con la precedente esperienza pittorica e come naturale sviluppo del suo amore per la pittura vascolare greca, che lo porterà presto a sviluppare una produzione coroplastica che a sua volta finirà per essere traslata in fusioni bronzee, alcune di notevoli dimensioni, per lo più collegate alle balneari frequentazioni cesenaticensi.
È importante sottolineare come per Tono le tecniche e i processi operativi erano solo complemento, supporto essenziale e costitutivo della sua visione dell’impegno. Tono era quello che in quegli anni veniva definito un intellettuale “organico”, un artista fertile e inventivo. Grande viaggiatore, citava Goethe, Standhal, Rablais, Leopardi... Collezionista raffinato, sapeva leggere nella storia delle civiltà ed in quella contemporanea, e sapeva immedesimarsi sia sul piano delle grandi testimonianze d’arte (visitando la cappella degli Scrovegni non la descriveva, ma discuteva con Giotto) quanto su quello della vita quotidiana che si esprime nelle semplici forme della cultura quotidiana che è quella che attraverso l’uso nei secoli determina in popoli lontani forme diverse, tutte eleganti e razionali, per oggetti aventi le stesse finalità pentole, bracieri, ma financo piatti e bicchieri.
Se si vuole comprendere la matrice còlta del mondo di Tono e apprezzarne, la sua modalità espressiva, la profondità critica delle sue analisi sociologiche bisogna rifarsi, per lui autodidatta che riconosceva solo Ottone Rosai e Piero della Francesca come maestri, al rapporto con la gente comune sia mediato da personaggi come Gargantuà, Bertoldo o Ruzzante ma soprattutto il contatto diretto nelle piazze, nelle vie, nelle sue mostre con persone vive, la loro cultura, i loro problemi, la loro visione della tradizione che non è mai uguale per tutti.
Risulta da questa breve indagine che non è possibile distinguere fra Tono “artista” e Tono “artigiano”, che in quest’ultima veste Tono Zancanaro si è imposto come artista sperimentatore a tutto campo, sulla base di un modello che apparteneva ai secoli d’oro della nostra cultura.
Rari artisti di questa levatura sono stati presenti nel secolo scorso, Tono è uno di questi.
Manlio Gaddi
Per maggiori informazioni scrivere a fondarte.tono.zancanaro@gmail.com
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